Ritorno sui vini naturali: poi c'è la nostra Sofia!!!!

Che cosa sono i vini naturali?
19/01/2018

Questa settimana, mentre prosegue una situazione stabile per gli approvvigionamenti di frutta e verdura (soprattutto dal Sud) a prezzi ‘‘normali’’, vi invitiamo a fare una deviazione dal mercato per andare in enoteca. È soltanto un invito di chi scrive e non un tipico consiglio utile, si badi bene, perché vorremmo provare a introdurvi al  mondo dei “vini ‘naturali’’. Ora, che sia accettabile o meno questa definizione — tanto se ne è parlato e ancora se ne parlerà –, ci pare quella più immediata e riconoscibile per definire una tipologia di vini che contiene al suo interno una varietà potenzialmente illimitata di prodotti interessanti, nuovi, pure un po’ di moda, e che sicuramente hanno il pregio di fare approcciare il consumatore al vino in modo fresco e vivace, stimolando la curiosità e l’apprendimento senza neanche svenarsi troppo. Proprio chi scrive lo ha sperimentato sulla propria pelle e ora, senza fare il talebano del vin nature e nemmeno pretendere di essere un esperto (ce ne intendiamo più di verdura), fa obiettivamente fatica a tornare indietro, a vini diciamo più ‘‘convenzionali’’.


È quella vasta schiera di prodotti (italiani, francesi e anche oltre) fatti seguendo i dettami di pratiche agronomiche in vigna decisamente sostenibili (biologico e molto biodinamico) e con un approccio in cantina che vuole ritornare a sperimentare tecniche antiche o molto poco invasive, lasciando — come dire — che il vino resti un prodotto vivo e in grado di evolvere, che rispecchi maggiormente la vocazione del vitigno e del territorio in cui è coltivato, che non abusi di solfiti (molti addirittura non ne fanno uso) o ‘‘trucchi’’ enologici per ‘‘correggere’’ cosa la natura e il processo di fermentazione possono dare direttamente. Ne escono prodotti che a nasi e papille formati sul vino ‘‘classico’’ potrebbero anche sembrare sbagliati, per esempio perché non ripudiano ossidazioni e rifermentazioni, ma anche capolavori assoluti, chicche tutte da scoprire. Come in ogni settore ci sono anche le ‘‘sole’’ e vini riusciti male, ma fatevi guidare dalla curiosità e da un approccio gustativo del tutto vergine: vi divertirete un sacco e abbiamo la sensazione che questi vini siano anche ‘‘più digeribili’’. Consultate internet, sicuramente nella vostra città o vicino a voi troverete enoteche e ristoranti specializzati in questa new wave che si sta ingrossando e prima o poi vi toccherà, magari per travolgervi.

Carlo Bogliotti
c.bogliotti@slowfood.it

Da La Stampa del 13 gennaio 2018

L’immagine è di mypostersucks.it/home/

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